HUMAN

31 LUGLIO 2016 – ORE 20:30


“HUMAN” è il nuovo film del fotografo e regista francese Yann Arthus-Bertrand. L’opera affronta i grandi temi universali dell’esistenza, dando voce a uomini e donne di diversi paesi, culture, età e religioni. Realizzato con esclusivi filmati aerei e storie raccontate in prima persona, questo straordinario affresco ci offre un emozionante ritratto dell’umanità, un’ode alla bellezza del mondo per riflettere sul nostro presente e sul nostro futuro.


human jpegNel corso di due anni il regista Yann Arthus-Bertrand insieme alla sua troupe ha realizzato 2.020 interviste in 60 Paesi dando voce a chi spesso non ne ha. Ha poi alternato le stesse in montaggio utilizzando immagini aeree del Pianeta in cui Umanità e Natura si fondono in immagini di forte impatto. Le domande che gli intervistatori (che non compaiono mai e di cui non si sente la voce) ponevano erano di questo tenore: Si sente libero? Qual è il significato della vita? Qual è stata la prova più difficile che ha dovuto affrontare e che cosa ha imparato da essa? Qual è il suo messaggio per gli abitanti del pianeta?

Non è facile dare voce, senza cadere nella retorica più abusata, ai sentimenti più intimi di persone che si sanno inquadrate in primo piano e, soprattutto, non è facile trarne un’opera imponente che attiri l’attenzione di spettatori che di giorno in giorno sembrano essere sempre più desiderosi di messaggi brevi che vadano diretti al bersaglio.

La scommessa di Arthus-Bertrand poteva sembrare sulla carta improba e invece è proprio la straordinaria capacità di sintesi che ne fa un’opera straordinaria che merita una straordinaria attenzione. Povertà, guerra, violenza privata, omofobia e innumerevoli altre condizioni umane vengono affrontate da coloro che accettano di mettere in comune il proprio pensiero e le proprie culture con interventi brevi ma tutti efficaci. A partire dal primo in cui il soggetto intervistato spiega come da un delitto efferato possa nascere una nuova consapevolezza sul significato dell’amore.

Le interviste sono suddivise in blocchi a cui fanno da separazione immagini di spazi in cui talvolta gli esseri umani sembrano perdersi e talaltra in cui se ne percepisce la fatica o la gioia collettive. Il pregio più evidente dell’operazione (che si è strutturata in molteplici possibilità di proposta anche dal punto di vista della durata in modo da ottenere la più vasta diffusione possibile offrendone copie gratuite per la proiezione) è quello di riuscire a ricordarci che gli esseri umani possono essere molto di più che ‘individui’. Basta considerarli come persone. È quanto Arthus-Bertrand sa fare. Come ci ricorda: “Sono un uomo fra sette miliardi di altri uomini. Negli ultimi 40 anni ho fotografato il nostro pianeta e la diversità umana, e ho l’impressione che l’umanità non stia facendo alcun progresso. Non sempre riusciamo a vivere insieme. Perché? Non ho cercato una risposta nelle statistiche o nelle analisi, ma nell’uomo stesso. Nei visi, negli sguardi e nelle parole trovo un potente mezzo per arrivare alle profondità dell’animo umano. Ad ogni incontro, ci si avvicina di un passo. Ogni storia è unica. Nell’esplorare le esperienze dell’Altro, ero in cerca di comprensione”.

Dinanzi alla domanda su che senso abbia la vita uno degli intervistati inizialmente si ritrae e poi trova una sintesi perfetta: “Far sì che il messaggio che ognuno di noi bambino porta in sé arrivi all’adulto che diverrà senza disperdersi”. È solo una delle innumerevoli occasioni di riflessione che il film offre.


NEL CORSO DELLA PROIEZIONE

Il LABORATORIO DI DANZA DEL TEATRO NOBELPERLAPACE

PRESENTA

“RISVEGLI”

COREGRAFIE di ROMINA MASI

DANZATRICI: Claudia Federico, Roberta Federico, Lucrezia Marioli, Stefania Taddei, Adriana Zuffranieri